LESIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE
Dall’infortunio al ritorno in campo - un approccio scientifico
Uno sportivo o un appassionato di sport sicuramente ne ha già sentito parlare. Si trattata della lesione legamentosa più frequente a livello del ginocchio. Così temuta dagli atleti poiché coinvolge l’infortunato per diversi mesi o anni.
Analizziamo assieme l’intero processo riabilitativo, dall’intervento al ritorno in campo.
IL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA)
Il Legamento Crociato Anteriore (LCA) è uno dei quattro legamenti più importanti che stabilizzano il ginocchio. Esso limita lo scivolamento in avanti e la rotazione interna della tibia. Oltre alla funzione meccanica, possiede un’importante funzione propriocettiva, cioè contiene al suo interno recettori di posizione e movimento.
L’EVENTO TRAUMATICO
La lesione del Legamento Crociato Anteriore (LCA) avviene 7 volte su 10 senza contatto, spesso durante un cambio di direzione o in atterraggio da un salto. Gli sport più interessati sono quelli che espongono il ginocchio a movimenti di torsione: calcio, pallavolo, pallacanestro, sci alpino.
SINTOMI
Può capitare di sentire un rumore articolare, un “crack”. Molto spesso il ginocchio si gonfia rapidamente con conseguente limitazione di movimento, senso di instabilità, cedimento e dolore diffuso.
DIAGNOSI
Lo specialista che effettua la diagnosi di lesione del LCA è il medico ortopedico, il medico dello sport e il fisiatra. Per confermare la diagnosi e per valutare eventuali lesioni associate, l'esame strumentale più accurato è la Risonanza Magnetica.
Talvolta, in caso di sospetto di lesioni ossee, può essere richiesta anche una Radiografia.
GESTIONE DELLA FASE ACUTA
Nei giorni successivi all’infortunio è raccomandato il protocollo POLICE, acronimo di:
- Protezione (Protection) dell’arto interessato da altri traumi
- Carico Ottimale (Optimal Load), ovvero caricare e muovere la gamba appena possibile, in modo progressivo
- Applicazione di ghiaccio (Ice)
- Compressione (Compression) della parte interessata attraverso un bendaggio
- Elevazione (Elevation) dell’arto per favorire il riassorbimento dell’edema.
TRATTAMENTO CONSERVATIVO: CONCETTO DI COPER
In alcuni casi specifici, l’equipe ortopedica può valutare di escludere la chirurgia e procede con il solo trattamento conservativo: fisioterapia ed esercizio. Infatti alcuni individui definiti Coper, nonostante una lesione completa del legamento crociato anteriore, riprendono le loro normali attività. I criteri per valutare questa opzione sono la stabilità articolare e il livello di funzionalità.
INTERVENTO CHIRURGICO
Nella stragrande maggioranza dei casi la chirurgia rappresenta il trattamento elettivo. Si tratta di un intervento eseguito in artroscopia in cui viene ricostruito il legamento leso.
Il nuovo legamento può derivare da:
- Porzioni di tendini prelevate dal paziente stesso. I più utilizzati sono il tendine rotuleo e i dei tendini dei muscoli semitendinoso e gracile
- Legamenti provenienti da un donatore
- Legamento sintetico
L’intervento richiede l’anestesia epidurale o spinale; dura circa un'ora, salvo complicazioni e può richiedere il solo ricovero diurno.
RIABILITAZIONE PRE-OPERATORIA
Nonostante non sia sempre prescritta dall’ortopedico, la riabilitazione pre-operatoria istruisce e prepara il paziente a ricevere l’intervento nelle condizioni più ottimali possibili.
Quando possibile, è infatti fortemente raccomandato arrivare in sala operatoria solo dopo che:
- Abbiamo ricevuto la giusta educazione riguardo l’intervento e l’intero processo riabilitativo
- Si è risolta l’infiammazione a livello del ginocchio
- Riusciamo a stendere completamente la gamba
- Abbiamo una forza del muscolo quadricipite almeno dell’80% rispetto al lato sano
- Camminiamo correttamente
RIABILITAZIONE POST-OPERATORIA
La riabilitazione inizia il giorno seguente all’operazione e ha una durata di 9/12 mesi. Questo periodo è infatti necessario per riprendere in sicurezza un’attività sportiva ad alta intensità. Possiamo dividere il percorso in tre fasi:
1. Una prima fase in cui l’attenzione sarà rivolta alla risoluzione dell’infiammazione e del versamento; all’estensione completa; al controllo volontario del quadricipite e al corretto schema del passo
2. Una seconda fase in cui si introducono attività funzionali a difficoltà crescente
3. Una terza fase in cui si ritorna allo sport o ad un’attività fisicamente impegnativa
L’equipe ortopedica sarà al nostro fianco durante l’intero processo. La sinergia tra i professionisti coinvolti, l’ortopedico, il fisioterapista e il laureato in scienze motorie, rappresenta un elemento chiave di successo.
RITORNO IN CAMPO
Dopo un’intervento di ricostruzione di LCA si ritorna a fare sport. Attenzione però: la prestazione non rimane sempre la stessa. Entro due anni il 65% ritornano ai livelli precedenti; dopo i due anni la percentuale scende al 25%.
Per determinare con sicurezza quando rientrare in campo è indispensabile eseguire una batteria di test specifici e una valutazione che tenga conto di:
- Sintomi
- Funzionalità
- Forza muscolare
- Controllo motorio
- Fattori psicologici
TAKE HOME MESSAGE
• La lesione dell’LCA è molto frequente, soprattutto in alcuni sport.
• La chirurgia rappresenta il trattamento d’elezione, ma non è sempre indispensabile.
• Il trattamento riabilitativo deve durare dai 9 ai 12 mesi e inizia prima dell’intervento.
• L’intero processo riabilitativo è gestito in sinergia con l’equipe ortopedica.
• Il passaggio tra una fase e l’altra, tra cui il ritorno in campo, non è in funzione del tempo trascorso, ma di una serie di valutazioni specifiche che i clinici sottopongono al paziente.